Quand'ebbe creato il mondo, il Padre Eterno lo giudic?, dicendolo buono; lo che prova che la critica ? coeva della creazione.
Degno veramente del nome di uomo ? colui che obbedisce a una sua legge interiore alla quale nessuna legge esteriore potrebbe mai accrescere o scemare autorit? e forza.
Non meraviglia che ci siano stati nel mondo tanti re pessimi; anzi meraviglia che ce ne siano stati alcuni buoni, mentre, nella loro condizione, era quasi impossibile riuscire altro che pessimi.
Chi in un'arte ? diventato maestro, pu? senza danno scordarsi le regole.
Meglio non fare il bene e farlo e poi pentirsi d'averlo fatto.
Il vizio non pu? credere alla virt? per quella ragione medesima per cui la vigliaccheria non pu? credere all'eroismo.
Ottimo ? quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande d'imparare.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
Scorgere della vita anche le minuzie ? bene; contemplarle ? male.
Chi pu? possedere in di spirito il mondo non si cura di possedere materialmente una minima parte di esso.
La forza ? confidente per natura. Nessun pi? sicuro segno di debolezza che il diffidare istintivamente di tutto e di tutti.
Chi negl'incontri della vita giornaliera teme sempre di vedere compromessa e sciupata la dignit? propria, mostra che la dignit? per lui non altro ? che un vestito.
L'uso e la pratica della vita finiscono d'invilire gli animi naturalmente vili, e finiscono di nobilitare gli animi naturalmente nobili.
Il tempo ? denaro! - ? dunque cosa di s? piccolo pregio il tempo?
L'uomo di grande intelletto stenta a persuadersi che gli stupidi siano tanto stupidi quanto sono veramente.
Gli uomini mi possono dare molte cose che io non ho; ma non una di quelle che io pi? apprezzo e desidero.
Cos? la violenza, come la debilit? dello spirito, hanno spesso un effetto medesimo: la sterilit?.
Buon maestro ? gi? quello che non lega, comprime o snatura l'anima dell'alunno.
Ributtare da s? i mali non necessarii ? degno dell'uomo; ma anche pi? degno sopportare con animo forte i necessarii.
La ricchezza pu? essere buon condimento nel banchetto della vita; ma tristo quel commensale cui essa sia tutt'insieme condimento e vivanda.
Chi ponga dubbio in volersi far pi? che uomo, pu? da ultimo ritrovarsi meno che uomo.
Non v'? lettura pi? stucchevole e pi? nociva che la lunga e continuata lettura della prosa della vita. Perci?, se volete durare a vivere, dopo aver letto un volume di quella prosa, procurate di legger...
Le anime generose si studiano di fare scaturire dalle anime comuni quanto in esse s'accoglie di buono; le maligne, quanto in esse s'accoglie di reo.
Tanto vale l'uomo quanto vale il concetto che egli si forma della felicit?.
L'esperienza fa che l'uom fa vivendo, non v'? esperienza di laboratorio che la possa supplire.