La croce ? la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto cristiano; ed ? la strada io scabrosa insiememente e pi? piana per giungere al cielo.
Niente per violenza; niente per finzione; niente per imprudenza; niente temerariamente; e niente per negligenza.
I travagli piccoli parlano, i grandi travagli ammutoliscono.
I precetti, i testamenti, e le leggi hanno ad esser brevi: perch? cosi da non meno di confusione agli scolari, meno di occasione di litigiosa ai leggisti, e men di sottile interpretazione ai politici.
Il saggio sa torcere in bene l'accidente infelice, e dello sciocco torce in male anche l'accidente favorevole.
Con chi si abusa delle parole, conviene usare parole asciutte.
Molti si forman facile con la speranza di quello stesso che ? difficilissimo con la ragione.
La invenzione propria degl'ingegnosi; la elezion dei prudenti; l'esecuzione dei forti.
La troppa sicurezza ? madre della negligenza; ed il timore discreto ? il padre dell'attenzione.
L'uomo ha molto a sapere, e poco a vivere.
Parecchie volte il timore genera ardire, e la debolezza Costanza.
Il troppo spesso guasta il buono, ed avvilisce il prezioso.
Certi encomi sono biasimi, ed alcune censure sono approvazioni.
Chi non ha l'esperienza, per quanto sia dotto, ha la met? della scienza.
Grand'uomo e quegli che fa cose degne d'esser scritte, e scrive cose degnissime d'esser fatte.
Il pi? delle volte bisogna lasciare passare il primo colpo, quando sicuramente dee venire il secondo, ed il secondo ? pi? bello; ed allora non si perde ma si guadagna.
Non solo il saper rispondere con prudenza, ma ancora il saper ascoltare con pazienza, sono il condimento pi? grato dell'onesto e civil conversare.