Chi possiede albereto può anche avere molti ceppi.
Chi riesce a vedere ancora i colori che circondano le persone in questo mondo, è solo perché ha imparato a chiudere gli occhi.
Chi risparmia il malvagio offende il giusto.
Chi sa come nasce una reputazione diffiderà perfino della reputazione di cui gode la virtù.
Chi scrive aforismi non può spiegare tutto quello che scrive: rischierebbe di capire quello che ha scritto.
Chi segue pedissequamente il pensiero altrui è come il bambino che segue la mamma, privato della sua candida innocenza.
Chi si accontenta del poco ottiene di più di chi vuole troppo.
Chi si pone su un piedistallo, puntando il dito sugli altri, sappia che non è l'ultimo anello della catena e che verrà additato a sua volta.
Chi si sofferma ad "osservare" un punto, in un piano finito, non può trascurare di guardare il piano.
Chi sospira la luce non teme la sua stessa ombra.
Chi spera stando fermo muore sperando.
Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l'uomo.
Chi teme di morire, già muore.
Chi ti ama ti copre, ti giustifica, ti difende è così che spesso un diavolo pare angelo solo perché in realtà è molto amato!
Chi va incontro agli irriconoscenti va contro se stesso.
Chi vaga nelle tenebre inveisce alla luce, perché disturba il sonno del suo buio.
Chi veramente definisce se stesso, non potrebbe mai andare per esclusione, perché il non essere è l'essere più vero.
Chi vive alla giornata non fa la storia.
Chi vive con noi, vede lo stesso sole; chi piange con noi sente lo stesso dolore; chi gioisce con noi sorride con noi alla vita e all'Amore!
Chi vive in compagnia di se stesso sprezza gli altri.
Chi vive nell'orgoglio soffre in silenzio.
Chi vive scopre la differenza con la morte, morendo. Chi muore scopre la differenza con la vita, vivendo.
Chi vive senza amore è già morto!
Chi vive soltanto di luce propria, avrà una vita ombrosa.
Chi voglia insegnar virtù, prima conosca il vizio.