Sono di carta. Qualcuno mi ha presa a calci e gettata in un angolo, ma troverò chi mi raccoglierà. Sono di carta e sta piovendo, mi consumerò se nessuno prenderà quel che resta di me. Sono di carta, e mi hanno usata! Poi, come tutte le cose che si "usano", hanno deciso che non servivo più, e mi hanno gettata via. Ma sono di carta e non provo dolore. Sono di carta, e aspetto che arrivi un vento buono che mi faccia cominciare a volare.
Monica Cannatella
"Accontentati" ma perché devo farlo? Se decido di accontentarmi sminuisco la mia persona, vuol dire che valgo poco, quindi merito il niente... io non lo voglio il niente, io voglio il "tutto" o...
Quando incontri un paio di occhi pieni di dolore, il minimo che tu possa fare è tuffartici dentro e cercare di salvare chi sta per annegarci.
Lei non la sentiva la solitudine. Cucinava canticchiando, leggeva un buon libro e qualche volta accarezzava il suo gatto seduta sulla cima di un tetto. A volte, la sera, le sembrava che tornasse ad as...