Arthur Rimbaud : Sono un effimero e non troppo scontento cittadino
Sono un effimero e non troppo scontento cittadino di una metropoli creduta moderna perché ogni gusto conosciuto vi è eluso, sia nell'arredamento e nell'esterno delle case, sia nel disegno della città. Sono città! Gruppi di torri comunali cantano le idee dei popoli. Dai castelli d'osso esce la musica ignota. Tutte le leggende si animano e gli alci irrompono nei borghi. Il paradiso degli uragani sprofonda. I selvaggi danzano ininterrottamente la festa della notte.
Arthur Rimbaud
Correlati
Più citazioni Arthur Rimbaud
Scrivevo silenzi, notti, notavo l'inesprimibile, fissavo vertigini.
Io è un altro.
Poiché da quando si dissiparono - oh, le pietre preziose che ci sotterrano, e i fiori aperti! - è, una gran noia! E la Regina, la Strega che accende la sua bragia nel vaso di terra, non ...