Ritraggo la tua sensualità guardandoti con naso esperto, ti tocco con gli occhi di chi solo può conoscerti fino in fondo, le mie labbra leggono tra le righe delle tue vene ispiratrici, mi soffermo all'apparenza con le ignobili mani parche di vita, delineo sottofondi musicali con i piedi infreddoliti, ti stringo forte al petto con il ginocchio sindrome di lontananza, mi affaccio al mondo con capelli d'altri tempi, serpeggio nell'infinito stimolando la lingua con visioni sublimi...
Francesco D'agostino