"C'è qualcosa laggiù, oltre quel muro che ostacola l'orizzonte visivo, dove la mia mente non ha scattato foto da rivedere, scene da ricordare, pianti e sorrisi da mostrare. È la parte spenta dei miei pensieri, dei miei rimorsi e dei miei sogni infranti. Un giorno aprirò quella porta e il getto luminoso accecherà gli sleali propositi della mente umana, rimuoverà gli stolti, rinfrancherà chi sta patendo". Riapro gli occhi nello stesso convulso istante e penso - da qualche parte ho scritto che non sono un Dio, non credo ci sia e non vorrei mai esserlo-.
Antonio Recanatini
Dovremmo inventarci un altro Dio per la povertà e la miseria, non per far torto alle divinità esistenti, solo perché esse sono tutte impegnate a favorire unicamente i ricchi.
Personalmente non ho paura dell'ingratitudine umana, temo più la rivalsa degli ingrati, perché, spesso, appena liberati dal malessere, guardano il riconoscimento come debito e chi ha pat...
Il carnevale di periferia dissonava con gli altri, non vedevi pennacchi di indiani, vestiti di cowboy, pistole e frecce, damigelle e fatine, a limite potevi fermarti a guardare alcune stelle filanti p...