Nulla di ci� che accade e non ha volto
e nulla che precipiti puro, immune da traccia,
percettibile solo alla piet�
come te mi significa la morte.
Il vento ricco oscilla corrugato
sui vetri, finge estatiche presenze
e un oriente bianco s'esala
nei quadrivi di febbre lastricati.
Dalla pioggia alle candide schiarite
si levano allo sguardo variopinto
blocchi d'aria in festevoli distanze.
Apparire e sparire � una chimera.
� questa l'ora tua, � l'ora di quei re
sismici il cui trono � il movimento,
insensibili se non al freddo di morte
che lasciano nel sangue all'improvviso.
Loro sede fulminea � qualche specchio
assorto nella sera, ivi s'incontrano,
ivi si riconoscono in un battito.
Sei certa ed ingannevole, � vano ch'io ti cerchi,
ti persegua di l� dai fortilizi,
dalle guglie riflesse negli asfalti,
nei luoghi ove l'amore non pu� giungere
n� la dimenticanza di se stessi.
Mario Luzi
Nel pi� alto punto
dove scienza � obl�o d'ogni sapere
e certezza, mi dicono,
certezza irrefutabile venuta incontro
o nel tempo appeso a un filo
d'un riacquisto d'infanzia,
tra sonno e veglia, tra in...
"Credi che il tuo sia vero amore? Esamina
a fondo il tuo passato" insiste lui
saettando ben addentro
la sua occhiata di presbite tra beffarda e strana.
E aspetta. Mentre io guardo lontano
ed...
Da dove ci chiamano i rimorsi?
Assenza,
assenza non sa il cuore di chi
n� di che ima
perdutissima sostanza.
Sa solo che � incolmabile
quel vuoto, quella lacuna
non fosse il dilagare,
talora, d'una fer...