Avvolta dalla scrivania universalmente anonima:
Lo sguardo ceruleo, un'esile diafana figura anima,
Occhi ammaliati dalla lucida fialetta trasparente:
Due gocce arrembano e si colliquano teneramente
Nelle due cavit� accoglienti, ignee e umettate
Due gocce di collirio; ed � l'eponimo del delirio:
Quel lucido intervallo che preannuncia la follia
Dell'ignaro spettatore catatonico, ammaliato
Dal catartico unguento che spaglia dalle orbite;
Irrora e accarezza le pallide e rugiadose gote
Sfiora, si coagula e penetra nella cavit� piretica;
Le labbra umide e rubizze esaltate dal composto e,
L'ospite, nell'estatica diallage, ingorgato nell'onirico deliquio.
Michele Pernozzoli
Lega l'asino dove dice il medesimo!
Vita, tutto si fa per te.
La scienza � incompatibile con la superbia, � il miglior antidoto della vanagloria e della presunzione, si nutre di umilt�. Nasce dalla passione dell'incomprensibile, vive del piacere della scoperta e...