Antonio Sammaritano: Quale lama può tagliare il filo, distorcere il tu



Quale lama pu� tagliare il filo,
distorcere il tuo profilo,
le locandine delle tue virt�
che mi impediscono di dimenticarti?
Le frasi di un amore tanto testardo
pieno di cenci, di pedine mosse male
di quello che non vale di ascoltare?
Il mio non � codardo come chi mente.
Guarda lo specchio:
brulica la tua faccia
d'insetti e di serpenti.
Il secchio delle nostre anime
gocciola da qualche parte
ma ne raccoglier� le tracce,
riponendole dopo averlo riparato.
L'uomo che hai amato e tanto ami
pagher� il debito insolente
e andr� via.
� il presente nascosto,
non il passato;
Come il dente caduto
d� lacrime a un bimbo,
un altro, saldo, prima o poi
le asciuga;
Non vado pi� a ritroso n� pi� avanti.
Solo i pezzenti svuotano le mano
per riempirle ancora.
Io solo di te le ho riempite
Ti ho stretta forse troppo, e lo farei in eterno.
Ora, nell'inverno delle tue follie,
credi che sia l'opposto
distruggere poesie
alle libert� profuse
o alle incerte vie.
E le mie lacrime, di contro,
per te gioiose
Se tanto vuoi,
scioglieranno la morsa:
lunga appendice di monografie tediose.
Libera nel vuoto, danza immotivata,
melodia da tutti sconosciuta,
dessert stantio, ultima portata
nel prosaico del tutto
e del tuo niente.
Ladra saccente, brillante vanesia.
La follia in un piacere folle:
gli abiti che cingi
chi potr� alterarli?


Antonio Sammaritano

Pi� citazioni Antonio Sammaritano