L'uomo, monotono universo,
Crede allargarsi i beni
E dalle sue mani febbrili
Non escono senza fine che limiti.
Attaccato sul vuoto
Al suo filo di ragno,
Non teme e non seduce
Se non il proprio grido.
Ripara il logorio alzando tombe,
E per pensarti, Eterno,
Non ha che le bestemmie.
Giuseppe Ungaretti
Chiuso tra cose mortali
(anche il cielo stellato finir�)
perch� bramo Dio?
Stella, mia unica stella,
nella povert� della notte sola,
per me, solo, rifulgi,
nella mia solitudine rifulgi;
ma, per me, stella
che mai non finirai d'illuminare,
un tempo ti � concesso troppo breve,...
Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.