&Quot;Credi che il tuo sia vero amore? Esamina
a fondo il tuo passato" insiste lui
saettando ben addentro
la sua occhiata di presbite tra beffarda e strana.
E aspetta. Mentre io guardo lontano
ed altro non mi viene in mente
che il mare fermo sotto il volo dei gabbiani
sfrangiato appena tra gli scogli dell'isola,
dove una terra nuda si fa ombra
con le sue gobbe o un'altra preparata a semina
si fa ombra con le sue zolle e con pochi fili.
"Certo, posso aver molto peccato"
rispondo infine aggrappandomi a qualcosa,
sia pure alle mie colpe, in quella luce di brughiera.
"Piangere, piangere dovresti sul tuo amore male inteso"
riprende la sua voce con un fischio
di raffica sopra quella landa passando alta.
L'ascolto e neppure mi domando
perch� sia lui e non io di l� da questo banco
occupato a giudicare i mali del mondo.
"Pu� darsi" replico io mentre gi� penso ad altro,
mentre la via s'accende scaglia a scaglia
e qui nel bar il giorno ancora pieno
sfolgora in due pupille di giovinetta che si sfila il grembio
per le ore di libert� e l'uomo che le ha dato il cambio
indossa la gabbana bianca e viene
verso di noi con due bicchieri colmi,
freschi, da porre uno di qua uno di l� sopra il nostro tavolo.
Mario Luzi
Nulla di ci� che accade e non ha volto
e nulla che precipiti puro, immune da traccia,
percettibile solo alla piet�
come te mi significa la morte.
Il vento ricco oscilla corrugato
sui vetri, finge esta...
Nel pi� alto punto
dove scienza � obl�o d'ogni sapere
e certezza, mi dicono,
certezza irrefutabile venuta incontro
o nel tempo appeso a un filo
d'un riacquisto d'infanzia,
tra sonno e veglia, tra in...
Da dove ci chiamano i rimorsi?
Assenza,
assenza non sa il cuore di chi
n� di che ima
perdutissima sostanza.
Sa solo che � incolmabile
quel vuoto, quella lacuna
non fosse il dilagare,
talora, d'una fer...