L'uomo � l�, riverso a terra sul marciapiede sporco, prono lungo le colonnine del sottopassaggio della metro. Nemmeno il braccio gli protegge il viso dal contatto con l'asfalto. La guancia, con la barba lunga e a chiazze, tocca i mattoni grigi; gli occhi sono chiusi, i capelli ispidi e sporchi sono scuri. L'uomo � giovane.
Un braccio � allungato a terra, l'altro � accanto al corpo e anche le gambe hanno la stessa posizione asimmetrica. Dagli abiti vecchi e senza colore sporgono una mano e un piede: hanno dita fini, delicate, luride, con le unghie spezzate e orlate di nero, un po' rattrappite, forse per il freddo. Due piccoli pezzi di cartone sono malamente appoggiati sulle spalle e sulle gambe, in parte a terra e in parte sul corpo, ondeggiano alle folate di vento. I reni sono scoperti, bordi di biancheria nerastra fuoriescono sotto la giacca e i calzoni, si scorge la fessura delle natiche magre,
Quel corpo ha un abbandono innaturale, potrebbe essere di un ubriaco, di un morto, di un drogato, comunque di uno fuori di s�, � solo un corpo, privato dello spirito, dell'identit�.
Dignit� e respiro sono andati via.
� l�, offerto al ludibrio di chiunque,...[segue »]
Concetta Antonelli
Quando i figli crescono vanno via di casa: si comincia in due e si ritorna in due.
Anzi, con i tempi che corrono, � gi� tanto che non ci si ritrovi in uno.
Tessere i ricordi
del tempo
i discorsi non fatti
le occasioni perdute
gli abbracci non dati
il perdono negato
l'amore sfiorato
Ne viene fuori
una lunghissima tela.
Com'� bella questa sensazione di vento nei capelli...
Mi sento libera, finalmente, padrona di me, della mia vita, del mio tempo.
Pedalo con forza, con gioia. Una pedalata... e via tutte le illusioni d...