Spine ora crescono
laddove le tue eteree dita
carezzavano il lino setoso
di una pelle fanciulla.
Sono le spine della coscienza,
spine di alloro,
di rosa,
di fiore seccato.
Spine di un lembo
di terra mia e
di un lembo di terra
che non mi spetta,
di un orto
innaffiato dall'estrema
dolcezza tua
che mi sfiora
e mi preme
sul fondo di un animo
senz'armi.
Animo che odora
dei frutti
che colsi con cura
e che attendono
la tua mano,
la tua mano salda e pigra
che hai ritratto
di colpo
nel recinto di casa nostra.
Fuori attendo
come una spina afflitta
dal trafiggere suo
duro e malinconico.
Simona Giorgino
Pedine mosse al vento,
spifferati segreti del giorno della scoperta,
di quando fummo nati nelle mani fredde della vita,
di quando fummo freddi nella terra;
segreti mai detti
volati via
pallidi e giall...