Se ne stava tranquillo
come un giorno di Natale.
Seduto per terra fumava
fumava
e faceva grandi anelli di fumo.
"Ecco i cerchi,
i grandi cerchi della vita.
Qui dentro vivono le mie storie.
Io le vendo, signori,
anche per un sorriso"
Era un venditore di storie
come ce ne sono tanti.
Aveva i capelli lunghi,
molto lunghi,
ed anche la barba era lunga.
Non piangeva
ma soprattutto non rideva.
Non aveva voglia di ridere,
guardava solo il volto
e poi gli occhi dei passanti.
"Sono un venditore di storie, diceva,
chi le vuole?
Non abbiate paura di me,
non faccio del male a nessuno io.
Sono un uomo,
non sono la vostra coscienza
e nemmeno vostro padre.
Io vendo storie,
storie vere s'intende,
ma anche possibili.
Ne ho per tutti i gusti,
posso farle su misura
perch� conosco il segreto
dei vostri desideri.
So come siete fatti
e quello che pensate.
Conosco le vostre donne
quando sono femmine.
Conosco le vostre paure
quando perdete una battaglia
od una guerra.
Io vendo vita, signori,
non fumo
come i quotidiani che leggete"
Il venditore di storie
s'era chinato come se soffrisse,
prese a tossire e a ridacchiare
e si accendeva una sigaretta dopo l'altra.
Sputava ora a destra ora a sinistra
ed anche al centro della strada
nonostante la gente
avesse cominciato a pressarlo.
Si leccava
"Guardatemi,
queste sono ferite che non fanno male.
Sono ferite d'amore
che voi non potete conoscere
poich� non potreste sopportarle
e morireste.
Ma non racconter� questa storia
perch� � la mia
e il prezzo che chiederei
non potreste pagarlo.
Vorrei raccontare invece
di chi seduce le vostre mogli,
di chi modifica il cervello
degli uomini sulla terra,
di chi distrugge i vostri figli
penetrando le loro menti
per renderle qualunquiste
e mai appagate.
Le mie storie, signori
vivono l'aria
di queste vostre citt� malate,
l'aria d'impossibili felicit�
che vi giocate al gioco della fortuna
ogni giorno
perch� sempre
volete qualcosa di pi�.
Quanto tempo sprecato in piazza
in 100 in 1000 in 10. 000
perch� soffrite l'aria
dei vostri vuoti
dei silenzi rappresi
del vostro essere niente
in queste citt�
che avete reso insane
dove muoio ogni giorno
come uomo ridotto
ad unit� produttiva
senza pi� anima
e senza pi� significato.
� troppo alto
il prezzo del coraggio
per fare come me
che ho abbandonato tutto
per venire a morire qui
tra voi
per raccontare le storie
che dovrebbero farvi tremare
la mente e il cuore"
Le sue parole erano divenute gelide
come l'inverno
e sembrava aspettare un cenno.
D'improvviso cacci� un urlo
e s'accasci� al suolo.
Aveva sulla bocca
una piega amara
e sul volto una maschera
di sangue e fango.
Tutti fuggirono,
solo un bimbo
con una pietosa mano
piena di speranza
accarezz� i suoi lunghi capelli
e rest� accanto
al venditore di storie
steso
agonizzante
insanguinato come un vitello
colpito quasi certamente ad una tempia
da un sasso
al centro d'una piazza
di una grande citt�
in un giorno d'inverno
dell'anno che pi� vi piace.
Renato Milleri (Remil)
Se ne stava tranquillo
come un giorno di Natale.
Seduto per terra fumava
fumava
e faceva grandi anelli di fumo.
"Ecco i cerchi,
i grandi cerchi della vita.
Qui dentro vivono le mie storie.
Io le...