Sono seduti al tavolo del ristorante.
Sono giovani, accanto a loro il carrozzino, con un magnifico bambino addormentato, le braccine in su, le manine morbide, il faccino sereno.
Lei � bionda, naturale, appena qualche colpo di luce nei capelli, nemmeno ne avrebbe bisogno: il suo viso giovane, reso ancora pi� intenso dalla recente maternit�, ha una carnagione gi� luminosa di suo, una bocca piccola, quasi imbronciata, occhi piccoli e vivaci.
Lui � alto, siede diritto, quasi impettito, si guarda attorno con calma, non posso fare a meno di pensare all'atteggiamento dei giovani maschi di qualunque specie: controllo e difesa del territorio.
I ragazzi si parlano, ogni tanto spiano il bambino che continua a dormire, ordinano quando arriva il cameriere, si godono la giornata tranquilli, con i piedi che battono ogni tanto, ritmicamente, seguono il ritmo delle canzoni che si sentono dagli altoparlanti.
Arrivano i risotti, cominciano a mangiare, i visi immersi nei vapori profumati che esalano dal piatto.
Un leggero pianto dal carrozzino: lui si alza e prende in braccio il piccolo, che si guarda intorno, la faccina ancora sull'espressione del pianto.
Poi vede la mamma e le tende le braccine.
Lei sorride, lo prende, la bocca del bambino si ...[segue »]
Concetta Antonelli
Quando i figli crescono vanno via di casa: si comincia in due e si ritorna in due.
Anzi, con i tempi che corrono, � gi� tanto che non ci si ritrovi in uno.
Tessere i ricordi
del tempo
i discorsi non fatti
le occasioni perdute
gli abbracci non dati
il perdono negato
l'amore sfiorato
Ne viene fuori
una lunghissima tela.
Com'� bella questa sensazione di vento nei capelli...
Mi sento libera, finalmente, padrona di me, della mia vita, del mio tempo.
Pedalo con forza, con gioia. Una pedalata... e via tutte le illusioni d...