Di mille e mille che vittoria, o morte
Da l'italiche porte
Giuran brandendo la terribil asta;
E guerrier veggo di fiorente alloro
Cinto le bionde chiome
Su cui purpuree tremolando vanno
Candide azzurre piume; egli al tuo nome
Suo brando snuda e abbatte, arde, devasta;
Senno d� suoi corsier governa il morso,
Ardir li 'ncalza, e d� marziali il coro
Genj lo irraggia, e dietro lui si stanno
In aer librate con perpetuo corso
Sorte, Vittoria, e Fama.
Or che fia dunque, o diva?
Onde tal'ira? E qual fato te chiama
A trar tant'armi da straniera riva
Su questa un d� reina, or nuda e schiava
Italia, ahi! Solo al vituperio viva,
Al vituperio che piangendo lava!
Ugo Foscolo
Forse perch� della fatal qu�ete
tu sei l'imago, a me s� cara vieni, o Sera!
Dell'uom la prima inobbedienza e il frutto
Dell'arbore vietata, onde l'assaggio
Diede noi tutti a morte e all'infinite
Miserie, lungo dal perduto Edenne,
Finch� l'uomo divino alle beate
Perdute sedi r...
Taci, taci: - vi sono de' giorni ch'io non posso fidarmi di me: un demone mi arde, mi agita, mi divora. Forse io mi reputo molto; ma � mi pare impossibile che la nostra patria sia cos� conculcata ment...