La mia poesia � alacre come il fuoco
trascorre tre le mie dita come un rosario.
Non prego perch� sono un poeta della sventura che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnananna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera del passato cordoglio che non vede la luce.
Alda Merini
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perch�" del mio respiro.
Nel cerchio di un pensiero
a volte mi riposo sognando
e l� sta il tuo peccato
perch� mi entri nel corpo
e il corpo si appassiona
gridando di un'estasi che non � sua
altri giovani amanti diciamo
che so...
I colori maturano la notte.