Se ne stava l�, davanti a me, era arrivata con passo felpato, all'improvviso. Si era seduta sulla panchina dicendo "Buongiorno, posso?".
"'Giorno... s�, prego... " avevo replicato, alzando appena la testa dal libro per sbirciarla, un po' sorpresa perch� non l'avevo sentita arrivare. Mi rituffai nella lettura provando un leggero senso di fastidio, forse per il fatto che lei si era seduta cos� vicino a me da sfiorarmi, violando il mio piccolo spazio privato, eppure la panchina era tutta libera. Fingendo di aggiustare le pieghe del cappotto sotto di me, mi spostai leggermente pi� in l�, per ristabilire le distanze.
"Ha da accendere?" riprese la donna con voce limpida, girandosi verso di me e accostandosi di nuovo.
"No! Non fumo!" questa volta ero proprio seccata, quindi alzai lo sguardo sul suo viso, inarcando un po' le sopracciglia e indurendo il tono di voce.
Ebbi un sussulto e per un attimo mi sentii venir meno, mentre il giardino vorticava furiosamente intorno a me in una nebbia colorata di alberi, bambini che gridavano, cani che abbaiavano e busti di eroi di altri tempi...
"Sorpresa, eh?" riprese la donna, imperturbabile, con un sorrisetto.
"Ss�! Chi � lei?" farfugliai.
"Non lo sai?" sorrise lei ...[segue »]
Concetta Antonelli
Quando i figli crescono vanno via di casa: si comincia in due e si ritorna in due.
Anzi, con i tempi che corrono, � gi� tanto che non ci si ritrovi in uno.
Tessere i ricordi
del tempo
i discorsi non fatti
le occasioni perdute
gli abbracci non dati
il perdono negato
l'amore sfiorato
Ne viene fuori
una lunghissima tela.
Com'� bella questa sensazione di vento nei capelli...
Mi sento libera, finalmente, padrona di me, della mia vita, del mio tempo.
Pedalo con forza, con gioia. Una pedalata... e via tutte le illusioni d...