Il principio dell'"imparzialit� soggettiva", inteso come lo intendo io, spiega facilmente perch� � utopico sperare di avere in questa terra una giustizia equa.
Una persona infatti per essere equa e giusta, non deve avere nessun interesse nei confronti dell'oggetto del contendere e dei soggetti contendenti, giungendo per� cos� a un disinteresse verso la contesa stessa.
Chi dunque si pone o viene posto ad arbitro di una contesa, per forza di cose deve essere interessato a tale rango, o per interesse, o perch� vuole applicare un suo modo di vedere le cose al mondo, pensando cos� di modificarlo perseguendo i suoi ideali. Ideali che dunque sono soggettivi, come soggettiva � la nostra visione del mondo.
Per questo, alla fine di tutto, non si pu� avere qui una vera giustizia, se infatti gli imparziali non andranno mai a fare gli arbitri di una contesa. L'unica cosa in cui possiamo aver fede, � in una Giustiazia superiore, che troveremo per� in un altro mondo.
Questa � per me l'imparzialit� soggettiva.
Ed essa si ricollega facilmente all'altro principio che mi sta a cuore, quello dell'"oggettivit� soggettiva". Spiegabile con una frase.
Nessuno potr� mai dire di aver tratto una conclusione oggettiva; se infatti ci si rende interpreti di qualcosa, si accetta anche di farne parte, e nel momento in cui si fa parte di qualcosa, non si � pi� in grado di valutarla con il criterio dell'oggettivit�.
Luca Zecca
� quando ti trovi in un mare di merda che vedi chi sa nuotare davvero.
Un errore si commette in un istante, ma i suoi effetti durano tutta la vita, e la sua espiazione tutta l'eternit�.
Si guarda il cielo sereno
sperando che sia un momento passeggero,
si odono gli uccelli cantare
mentre tenti ancora di dimenticare.
Si sta a farsi accarezzare
dalla brezza che ti vuole aiutare,
cercan...