Andiamo, mia fragile mente,
andiamo ad accompagnare le ragioni
al precipizio.
Le follie infantili ridono di noi
ci offrono baci e smorfie
come calici di vino rosso.
Io mi gusto l'aspro ritratto
di un volto che sposa l'assenza
e con voi mi nascondo
sotto gli artigli di un dove
senza senso.
La realt� ci punzecchia
con le arie d'acciaio
fino a spostare le nostre ombre
con una scossa di silenzio pallido.
Ci scivolano addosso
i singhiozzi del cielo
e vecchi canti di rane nere.
Tutto ci soffoca,
i giorni, i cespugli,
l'orizzonte.
Andiamo.
Andiamo a chiudere le porte
del nostro dolce assurdo.
Michela Zanarella
Non occorrono gli occhi del vento
per vedere l'infinito, basta sognare.
Il cielo che amo
ascolta la mia voce
come luce e anima
di una saggia innocenza.
Un filo d'azzurro
� l'unica certezza
del mio vivere.
Cammina tra le altezze
il mio destino
in bilico tra la polvere
e l'...
In equilibrio
tra il silenzio delle strade
ed il respiro di cieli inchiodati
alla pioggia,
la mia mente ripete
l'eco di un freddo vivere,
dove l'erba ha il profumo del ghiaccio
e la luce assorbe tutte...