Amata, di quella si dolce prigionia (Musica da camera xxii)
Amata, di quella si dolce prigionia
La mia anima � lieta...
Tenere braccia che inducono alla resa
E voglion esser strette.
Sempre cos� mi trattenessero,
Felice prigioniero sarei!
Amata, quella notte mi tenta
Che, nel tremante viluppo delle braccia,
In alcun modo gli allarmi
Possano turbarci ma il sonno
A pi� sognante sonno si sposi e l'anima
Con l'anima giaccia prigioniera.
James Joyce
Non si pu� andar via da se stessi solo spostandosi da un posto all'altro. Non c'� rimedio a questo.
Un uomo di genio non fa errori. I suoi errori sono voluti e sono portali di scoperta.
L'unica cosa che mi interessa � lo stile.