Percy Bysshe Shelley: Sorgo dal tuo sogno soave Dal primo sogno della no
Sorgo dal tuo sogno soave
Dal primo sogno della notte folta
Mentre il vento respira leggero
Ed ogni stella palpitando ascolta.
Sorgo dal tuo sogno soave
E uno Spirito mi ha recato
Chi mai, chi mai sapr� come?
Sotto la tua finestra, bene amato.
Nel tacito, oscuro cammino
Anche la brezza gi� muore.
Come pensiero nel sogno
Del ci�mpak esala l'odore.
Si spegne sul piccolo petto
Dall'usignolo il lamento
Come su te io cadrei
Per come amata ti sento.
Sollevami dall'erba dove muoio.
Irrora di pioggia mai stanca
Di baci gli occhi sfiniti,
La bocca immobile, bianca.
Io sussulti d'an�liti profondi.
Ho pallida, fredda la faccia.
Oh stringi il mio cuore sul tuo
Fino a che taccia.
Percy Bysshe Shelley
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Non c'è alcun divertimento nell'odio quando tutta la rabbia risiede da una sola parte.
Temo i tuoi baci, dolce fanciulla, ma tu non devi temere i miei.
Non sollevare il velo dipinto che quelli che vivono chiamano vita.