Un carnevale
Abbiamo sentito l'alito caldo
sotto la maschera madida di sudore.
Abbiamo ballato per ore
senza scambiare parole,
sbirciando gli occhi
dal cappuccio di fodera
nera.
Senza vederci abbiamo sentito l'amore.
Una sala improvvisata
sotto un'aria di fritto, una grassa risata.
Un bancone diritto
da dove pioveva buon vino.
Un febbraio clemente, che ci dava ristoro.
"Unu ticc� e abbardente"
in una mischia dai ninnoli d'oro.
Confusione e schiamazzi
che quegli anni facevano pazzi
ed irresponsabili, vogliosi
di solo piacere, amanti di mestiere
per poche serate.
Son passate le stagioni dei gai stornelli,
abbiamo buttato la maschera
perch� la vita ci ha chiesto il lasciapassare.
Gli anni sono pi� avanti,
ma di carnevale,
anche se per pochi istanti
penso a un amore di poche serate.
A un forte pensiero spento con le grandi chiassate.
Ora � tornato il silenzio, e la vita
non ci fa pi� passare in quello stretto pertugio
che portava alla sala.
Ora c'� la luce solare.
A questa non possiamo mentire,
non ci � concesso trasgredire di nuovo.
Chiss� dove sei, e come ti chiami.
Forse ancora mi ami, o ami
quel cavaliere che mai
avrebbe saputo di poter dare piacere.
Ci voleva la maschera per poter diventare
un'amante di razza anche se per poche sere.
Chiss� se ci pensi
e se lo fai, spero tanto che i sensi
ti facciano fremere ancora.
Per me si � spenta l'aurora,
e nel sole che al tramonto scolora
cerco ancora il ricordo di un viso
che ancor oggi mi ignora.
Gesuino Curreli
Camminare sopra un arcobaleno,
nei ritagli nel cielo
in un angolo nell'immenso celeste
e navigare a vista,
godendo di vertigini e di altezze.
Librarsi leggero e sfarsi nei versi,
diventando noi stessi...