Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol pu� l'umil servo vostro.
Quel ch'io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d'opera d'inchiostro;
n� che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.
Ludovico Ariosto
Quel liquor di secreto venen misto,
che muta in odio l'amorosa cura,
fa che la donna che Rinaldo ha visto,
nei sereni occhi subito s'oscura;
e con voce tremante e viso tristo
supplica Sacripante e lo ...
Forse era ver, ma non per� credibile
a chi del senso suo fosse signore;
ma parve facilmente a lui possibile,
ch'era perduto in via pi� grave errore.
Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibiIe,
e l'in...
Non come volse Pinabello avvenne
de l'innocente giovane la sorte;
perch�, gi� diroccando a ferir venne
prima nel fondo il ramo saldo e forte.
Ben si spezz�, ma tanto la sostenne,
che 'l suo favor la l...