Quel giorno sul letto, al tuo fianco, facevo finta di dormire, avevo paura di addormentarmi e perdere la promessa che mi avevi fatto di portarmi con te in campagna per riempire d'acqua i solchi del tuo orto. Quanto tempo � passato. Avevo cinque anni e incominciavo a vivere di piccole emozioni... quando si � bambini ci si accontenta di poco e tu per me non eri poco. Ricordo il tuo rigoroso parlare italiano, che parlavi sorridendo... in quel piccolo paradiso delle mie origini, conservo dell'infanzia le tue carezze, le tante risposte ai tanti miei perch�. Appartengono a te i ricordi miei pi� belli. Era estate in quella collina incantata e il pomeriggio si dormiva come per dovere, era il 1966 e qualche anno dopo si iniziava con le manifestazioni studentesche, ero troppo bambino per comprenderne il senso.
Oggi ricordo con nostalgia la semplicit� con cui si gioiva dei piccoli gesti che tu caro nonno Giovanni hai saputo donarmi, ora che sei in paradiso non basta pi� la mia preghiera, perch� i paradisi, una volta raggiunti, non ti lasciano pi� andare via.
Marco Giannetti
� di noi che bisogna capire, ad esser capaci poi di conoscere gli altri.
Di te ho fatto un amico fedele, a te ho affidato le mie nudit�, nel corpo e nella mente. Ti ho creduto mite e riservato, ti ho lasciato accarezzare ogni mio neo, che tu hai reso pregio. In te ho cerca...
Abbiamo un grande privilegio: poggiare i piedi e decidere dove condurci, aprire gli occhi e decidere se andare incontro agli altri. Sar� poi il cuore a sussurrarci se continuare il cammino o fermarci ...