In fila indiana
ai margini di una crepa nel muro
e sopra i calcinacci
di un sogno frantumato
attimi come formiche vanno
a riprendersi il tempo...
Io sono fuori
a guardare le briciole
di quello che credevo
d'essere...
Seguo per abitudine
tiritere di vita
e perdo il filo logico
che mi vorrebbe saggia
mentre in frammenti spargo
le memorie di un greto
che ancora fiume sogna
e torrente
e scroscio
e non si arrende
alla secca stagione...
Cristina Bove
Sirene della mia solitudine
mare di mille squame
e spuma che m'abbaglia e mi scompiglia
alta e bassa marea
la moltitudine
di pensieri che affollano
il musicale sciabordio dell'acqua...
Luccicare di ri...
Anime pie sgranar lunghi rosari
stretti di cuore ed avidi di mano
contare fra le dita le indulgenze
il conto in banca l'ultima puttana
e chi s'avvia per una larga via
cammina sulle croci e sui vangeli...
Pudica angustifolia
prego noli me tangere
sfiorata dal pensiero
� presa da malore
pure soltanto brezza
quasi fosse respiro
l'accarezza
ma lei racchiude l'anima
sul foglio
un atto di presenza
pennatose...