La quercia � il suo universo
Zak l'aggredisce freneticamente
fra le rughe della corteccia
e non indugia:
esplora ogni nodo del ramo maestro,
fin sulla cima, poi torna e si ferma
sulle zampe a rampino.
� incessante quel moto vivace
di mandibole e antenne.
Quel maschio formica
distingue gli umori
di femmine e soldati
e, con l'acre secreto,
rimarca i confini.
Al termine s'erge, come bandiera,
su un esile stelo
ninnato dal vento.
L'albero intanto, ormai ebbro di sole,
allunga i suoi legni che subito infronda.
Esita Zak, ha percezione.
Ripassa il percorso,
si getta, s'aggrappa,
poi strappa e sperona
e d� sotto con lena.
Si scuote e quel fremito
sprona lo slancio.
Va contro i germogli
ancor teneri e afilli,
ma � sorpreso da un filo di ragno
e nell'affanno, un tribolo vano.
Povero Zak!
Ora � stretto alle zampe
e quel viluppo gli sale sul ventre,
sul torso e sul capo
finch� l'ultimo spasmo
ci svela un pietoso
e triste abbandono.
Franco Patonico
Un giorno deporr� tutte le armi
per affrontar il viaggio nella mente
poich� vano sar� il richiamarmi
dall'aldil� che dura eternamente.
Se nulla sono stato, or dunque sono,
anche se poi sar� cos� com'...
� una mia presunzione
l'escursione pi� ardita
in teorie sulla vita.
Vaga altrove il pensiero
che trasporta la mente
su nel cosmo silente,
con l'antica ambizione
di carpirne il mistero.
Scruto gli a...
Sera dolcissima
lasciami andare,
fammi volare
oltre quei tetti
dove il cielo si apre
al battere d'ali.
Notte di sogno
portami altrove
attraverso i sentieri,
sui prati e sui campi,
dove germogliano
i ...