S� che Tu sei terribile!
S� che in quei lini ascoso,
In braccio a quella Vergine,
Sovra quel sen pietoso,
Come da sopra i turbini
Regni, o Fanciul severo!
E fato il tuo pensiero,
� legge il tuo vagir.
Vedi le nostre lagrime,
Intendi i nostri gridi;
Il voler nostro interroghi,
E a tuo voler decidi.
Mentre a stornar la folgore
Trepido il prego ascende
Sorda la folgor scende
Dove tu vuoi ferir.
Ma tu pur nasci a piangere,
Ma da quel cor ferito
Sorger� pure un gemito,
Un prego inesaudito:
E questa tua fra gli uomini
Unicamente amata,
Nel guardo tuo beata,
Ebra del tuo respir,
Vezzi or ti fa; ti supplica
Suo pargolo, suo Dio,
Ti stringe al cor, che attonito
Va ripetendo: � mio!
Un d� con altro palpito,
Un d� con altra fronte,
Ti seguir� sul monte.
E ti vedr� morir.
Onnipotente?.
Alessandro Manzoni
Godo di quell'allegria che non rende gli amici vergognosi l'uno dell'altro, l'indomani.
Uno dei benefici dell'amicizia � di sapere a chi confidare un segreto.
Di libri ne basta uno per volta, quando non � d'avanzo.