Un'estranea � venuta
A spartire con me la mia stanza nella casa lunatica,
Una ragazza folle come gli uccelli
Che spranga la notte della porta col suo braccio di piuma.
Stretta nel letto delirante
Elude la casa a prova di cielo con nubi invadenti
E la stanza da incubi elude col suo passeggiare
Su e gi� come i morti,
O cavalca gli oceani immaginati delle corsie maschili.
Venne invasata,
Chi fa entrare dal muro rimbalzante l'ingannevole luce,
Invasata dal cielo
Dorme nel truogolo stretto e tuttavia cammina sulla polvere
E a piacer suo vaneggia
Sopra l'assistito del manicomio consumato dalle mie lacrime
ambulanti.
E rapito alla fine (cara fine) nelle sue braccia dalla luce
Io posso senza venir meno
Sopportare la prima visione che diede fuoco alle stelle.
Dylan Thomas
Le mie lacrime sono come il quieto cadere
di petali da qualche magica rosa,
e il mio dolore scorre dalle crepe
di cieli e nevi di cui non � memoria.
Se toccassi la terra
credo che andrebbe in polvere...
Un alcolizzato � qualcuno che non vi piace che beve quanto voi.
Mi hanno detto di ragionare col cuore, ma il cuore, come la testa, � un'inutile guida.