Vagito dialettale
Appena ho emesso il primo vagito l'ho fatto in dialetto, man mano che crescevo, mi "specializzavo" ad usare termini che la mamma, il pap� ed altri componenti familiari, mi inculcavano; tutto sembrava bello e roseo, nel mio mondo "ovattato"! . I problemi sono sorti, quando ho iniziato le scuole elementari, e poi le medie ecc; allora non era possibile andare alle materne, perch� non esisteva questo genere, di scuole, propedeutico, per essere iniziata ad usare la lingua classica, ufficiale, l'Italiano. Il primo giorno di scuola, indubbiamente, indimenticabile, ho avuto il primo impatto con una realt� diversa, direi "straniera". Ricordo la mia insegnante delle scuole elementari, che voglio omaggiare, perch� ancora vivente, in quanto fu comprensiva con tutti noi bambini, impauriti e, soprattutto, con lo sguardo e la bocca rivolti a chi ci doveva "imboccare", i primi "rudimenti" della nostra lingua madre, l'Italiano. Col susseguirsi dei giorni, il mio impegno diventava ferreo, era difficile ma, musicale alle orecchie, il suono delle parole che diventavano, per me, la chiave di violino o le note di un pianoforte che emette musica incomprensibile, ma, allo stesso tempo, melodiosa. A quei tempi, parlo di alcuni anni fa, (senza arrivare, certo, all'Unificazione italiana), prendere sette come ...[segue »]
Rosa Cassese
C'era una volta un uomo bello di viso, ma, ormai, abbruttito dalla fatica e dagli anni; aveva fatto tutti i mestieri, tanto che fino all'et� avanzata era diventato quasi professionista, in tutte le at...
Donna vilipesa e riscattata
Sotto la pelle percosse
sotto il cuore amore
sotto regime dolore
sotto sorveglianza terrore
sotto accusa stupore
sotto tenore colore
Quando emergi
ti scuoti "le percos...
Le attese sono infinite, i silenzi interminabili, i musi lunghi; nel frattempo, la vita scorre tra: infinito, interminabile, lunghezza che "si accorcia".