Parlammo sicuri tra belle acque
bagnate da tamerici
e accordammo parole, quiete le
nostre mani
? ricche in oro estorto ?
e le fronti alte e assolate
dalle molte ore trascorse.
Dicevamo quello che non volevamo
dire
e tacevamo le intenzioni amare;
immensamente gentili,
noi ? i mortali, i non amati ?
vegliavamo su rispettabili leggi
umane.
Cos�, vedevamo cavalcare Ciro
il nobile,
l'eletto, prudente sin dall'infanzia.
E noi, corruttibili e accecati dalla
bellezza del suo aspetto, muti
e silenziosi
dietro lo scudo di suo fratello
Artaserse.
Susanna Rafart
Traccer� cerchi con ossidiana,
segno per segno, seguendo il buio dei
verbi
quando il giorno sar� l'ultimo giorno
in mezzo a bestie golose
che con artigli lunari
vorranno amare la vita di un solo verso...
Essere giusto � da uomini giusti
per gli altri la giustizia
� uno spazio franco.
Con una lama
radi il punto di luce
con cui ci commuove la vita,
si rimpiccioliscano ancora le ore.
Concediti infine i...
Come quel coltello del suo desiderio di
fanciullo,
dalle lame spiegate e dal bel manico rosso,
con il nome inciso. Ha trascorso anni
a inseguirlo tra i sogni: sottili frecce di
faggio
o intagli di ani...