Le sette meno dieci.
Eppure ho ancora sonno...
Piano piano la mente torna lucida, esco tormentosamente dagli ultimi brandelli di un sogno.
Mi giro e ti vedo accanto a me, ancora addormentato.
Ti sfioro leggermente, per non svegliarti, e osservo con tenerezza le rughe distese sul tuo viso amato.
Comincia un altro giorno.
Lenta mi tiro un po' su, apro il cassetto del comodino e prendo la cartina delle pillole: la poggio nella mano, premo, raccolgo nel palmo il bottoncino biancastro, lo metto in bocca e lo butto gi� con un po' di saliva, sentendo sulla lingua quel sapore appena amaro e farinoso, ormai familiare.
- Toh! Sono gi� finite! Devo prendere le altre... - mormoro osservando la cartina vuota nelle mie mani, eppure mi sembra di averla cominciata da pochissimo: - Una al giorno... dunque, se le conto, posso sapere quanti giorni esatti, invece, sono passati... - e un pensiero mi colpisce forte, spazzando via gli ultimi frammenti di sonno nebuloso: quelle pillolette scandiscono la mia vita!
Le prendo da anni e il medico mi ha detto che mi accompagneranno per sempre.
Dunque, il trascorrere della mia esistenza potrebbe essere rappresentato da una serie di cartine argento-e-arancione che si vanno ...[segue »]
Concetta Antonelli
Quando i figli crescono vanno via di casa: si comincia in due e si ritorna in due.
Anzi, con i tempi che corrono, � gi� tanto che non ci si ritrovi in uno.
Tessere i ricordi
del tempo
i discorsi non fatti
le occasioni perdute
gli abbracci non dati
il perdono negato
l'amore sfiorato
Ne viene fuori
una lunghissima tela.
Com'� bella questa sensazione di vento nei capelli...
Mi sento libera, finalmente, padrona di me, della mia vita, del mio tempo.
Pedalo con forza, con gioia. Una pedalata... e via tutte le illusioni d...