Amo quell'ora in cui il brillio delle stelle � fioco
e respiro infantile a spegnerle � adatto
e il mondo si fa chiaro, a poco a poco
pur se con ci�, non insavisca affatto.
Io pi� del mattino amo l'albore, quando,
moscerino d'oro confondendo
gli alberi, dai raggi trapassati,
si alzano sulla punta dei piedi.
Amo quell'ora in cui, durante la sgambata,
al vociare di uccelli semidesti, tra i pini,
sul cappello di funghi gridellini
tremola lungo il bordo la rugiada.
Essere un po' a disagio felice senza gente.
Scaltra usanza il celare la propria felicit�, ma
fate che si soffermino i felici nell'albore, pure se
dal mattino avr� inizio ogni calamit�.
Sono felice che la vita mia come irreale sia
pur tuttavia allegra, coraggiosa realt�,
che invidia non mi diede Dio, n� animosit�,
che di fango coperto non sono, n� di biasimo.
Sono felice che un giorno sar� antenato
di nipoti non pi� in gabbia. D'essere stato
tradito e calunniato sono felice,
meglio non � quando di te si tace.
Sono felice dell'amore di donne e di compagni,
le loro immagini sono le mie icone.
Che sia ragazza russa la mia sposa sono felice,
di chiudere i miei occhi � degna, ne avr� pace.
Amare la Russia � felicit� plurinfelice.
Cucito a lei sono con le mie proprie fibre.
Amo la Russia e il suo potere tutto vorrei amare,
ma ne ho la naisea, vogliatemi scusare.
Amo questo mio mondo verde-azzurro
con le guance imbrattate di sangue.
Irrequieto io stesso. Morir� non per odio,
ma per amore insostenibile dal cuore.
Non ho saputo vivere in modo irreprensibile, da saggio,
ma voi con debito di colpa rammentatevi
il ragazzino con albore di libert� negli occhi,
luminosa pi� che vivido raggio.
Essere imperfettissimo io sono,
ma, scelta la mia ora preferita - il primo albore,
Dio creer� di nuovo innanzi giorno
gli alberi dai raggi trapassati,
me stesso trapassato dall'amore.
Evgenij (Aleksandrovic) Evtusenko
Io sono Gagarin.
Per primo ho volato,
e voi volaste dopo di me.
Sono stato donato
per sempre al cielo, dalla terra,
come il figlio dell'umanit�.
In quell 'aprile
i volti delle stelle, che gelavano sen...
L'unica cosa che valga sul serio � la tenerezza.
Occhi neri di ribes nero
come dense gocce della notte
guardano e inconsapevoli domandano
o di qualcuno o di qualcosa.
Caver� lesto il tordo saltellante
gli occhi neri di ribes nero,
ma i gorghi del v...