Dopo un'interminabile attesa, quando la speranza gi� cominciava a morire, Giovanni ritorn� alla sua casa. Non erano ancora suonate le due, sua mamma stava sparecchiando, era una giornata grigia di marzo e volavano cornacchie.
Egli comparve improvvisamente sulla soglia e la mamma grid�: "Oh benedetto! " correndo ad abbracciarlo.
Anche Anna e Pietro, i due fratellini molto pi� giovani, si misero a gridare di gioia. Ecco il momento aspettato per mesi e mesi, cos� spesso balenato nei dolci sogni dell'alba, che doveva riportare la felicit�.
Egli non disse quasi parola, gli costava troppa fatica trattenere il pianto. Aveva subito deposto la pesante sciabola su una sedia, in testa portava ancora il berretto di pelo.
"Lasciati vedere" diceva tra le lacrime la madre, tirandosi un po' indietro, "Lasciati vedere quanto sei bello. Per� sei pallido, sei. ".
Era alquanto pallido, infatti, e come sfinito. Si tolse il berretto, avanz� in mezzo alla stanza e si sedette. Che stanco, che stanco, perfino a sorridere sembrava facesse fatica.
"Ma togliti il mantello, creatura" disse la mamma, e lo guardava come un prodigio, sul punto di esserne intimidita; com'era diventato alto, bello fiero (anche se un po' troppo pallido).
"Togliti il mantello, dammelo qui,...[segue »]
Dino Buzzati
Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti assieme dietro ai vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme s...
La consolazione, la felicit� era tale che il modo di raggiungerla non aveva pi� alcuna importanza.