&Quot;Che hai?" gli disse lei.
"Sto sballatissimo" le rispose lui.
"Fumi troppo" gli rispose lei, con le mani nei suoi capelli, il suo grembo ospitava la sua testa. Ci fu il silenzio; fumava troppo, questo era indubbio. Poi lei segu� lo sguardo di lui, e vide che arrivava al cielo, al mantello cupo puntellato di lucine...
Lei: "Hai visto?"
Lui: "Che cosa?"
Lei: "Qualche costellazione"
Lui: "..."
Lei: "Hai individuato qualche costellazione?"
Lui: "Dovrei?"
Lei: "No vabb�, dicevo cos�"
"Lui: "Avevi il tono di una che esige costellazioni". Lei rise, dolce, paziente, comprensiva, in poche parole innamorata. Altro silenzio.
Lui: "Perch� quando si � sulla spiaggia di notte bisogna a tutti i costi guardare le costellazioni?"
Lei: "..."
Lui: "Cio� voglio dire, diventa un'ossessione, dico tante cose che ci sono tipo la sabbia, il mare, cazzo..."
Lei: "Non essere volgare quando parli con me"
Lui: "Scusa... no dicevo, caz... ehm, scusa, cio�, il mare, ma sai quante cose ci sono nel mare? Voglio dire, il mare � infinito almeno quanto lo � lo spazio, e ce l'abbiamo a due passi da noi, lo senti che respira, che � li, che respira sempre, paziente..."
Lei [interrompendolo stizzita]: "Si, e allora?"
Lui: "Allora niente, voglio dire, mi ha seccato questa storia ...[segue »]
Mam? (Giuseppe Caiazzo)