Malattia la chiamiamo, la componente che ci rende un po' speciali, un po'diversi forse un po' matti.
Siamo la parte filtrata di una societ�, che non vuole sentire le nostre grida,
siamo gli aspetti dimenticati di una realt� che non � oggettiva e che trascina i resti di una diversit� che spaventa.
L'eco di un malessere sfacciato, senza possibilit� di replica, che toglie ogni dubbio sul nostro stato, ma � forse questo il problema?
Uno stato conclamato, che lasci poco al privato immaginario, che spaventa?
La nostra limpidezza nel sembrare cos� vulnerabili, nella nostra non paura dell'emarginazione... Noi siamo consapevoli di essere difronte ad un mondo che non ha orecchie per sentirci ne occhi per vederci.
Noi siamo tutto ci� che � umano, tutto ci� che � vero, noi siamo il prodotto di una societ� spietata, siamo ospiti in un mondo che dovrebbe essere il nostro.
Elettra Sereni
La pioggia fina vanta un dono: assetare tacitamente il prato incolto di un cuore solitario.
Non ho mai smesso di sognarti,
nemmeno un secondo, perch� nel mio cuore suonerebbe come un'infelice eternit� fatta di attimi
in cui la tua esistenza � oscurata dal nulla pi� profondo.
Sono fuggita da ...
"Scricciolo" mi chiamava, suonava cos� strano allora che se ci penso, rido ancora.
Gli avevo donato un aspetto, delle sembianze alquanto atipiche, nel mio segreto immaginario si trattava di ...