Andrea Crescenzi: Cadere, scivolare dalle nuvole sulla terra. Una co



Cadere, scivolare dalle nuvole sulla terra. Una corsa spensierata sul bagnasciuga. Tuffarsi nell'acqua con l'affanno di una corsa felice, l'acqua che invade i sensi, la salsedine che da il sapore alla vita, di gioia. Un ritmo cadenzato dai battiti, disperso nell'aria con il sudore di un corpo smanionso. L'aria buttata fuori dai polmoni instancabili, la fatica che si arrende al sangue che pompa nei muscoli vigorosi, l'adrenalina che spinge un cuore impavido, uno sguardo fisso sull'orizzonte frastagliato dalle onde. Udire lo squarciare armonioso di un corpo che ritrae s� nello sfondo blu del mare, contornato dal bianco delle onde da esso create, riemergere, avanzare con la vita che cola sui lineamenti di un corpo rigoglioso. Le orme impresse sulla sabbia bagnata diventan sede dei rivoli di un cammino che dinanzi ad esso trova l'asciutto, figlio di un sol leone, che asciuga l'acqua che giaceva limpida e brillante sulla pelle della vita. Abbandonarsi nel soffice manto di tempi trascorsi verso noi. Accarezzare i fanciulli, granelli di quiete smossa. Adagiarsi nelle tranquillit� della consistenza, del toccar, con un angolo di pensiero, il vasto, l'infinito piacere di un momento, eterno, giunto nel tempo da esso coltivato, solo, un'istante, un pensiero, una vita, che in ogni atomo rivive, convive e con il tutto placa l'avanzar di un tempo mai cos� visto, goduto, amato, vissuto.

Andrea Crescenzi

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