E venne verso di te
il mestierante.
Leggero aveva il passo lento
dell'attentatore.
Ghigno malefico inquisitore
l'uomo in bianco aveva, vivisettore.
Giocoso l'accogliesti
scodinzolante
candido il manto
degli innocenti
Le mani leccasti al delinquente;
atti d'amore, questi, e d'amicizia antica.
Il bruto s'avvinghi� sul tuo mantello,
un lampo fu, una saetta:
e ti prese la libert� le carni.
Vivisettore
squallido abitante di laboratori,
di stabulari, di scantinati doloranti.
Manipolatore infame di viscere vive, palpitanti.
Fredda e ottusa � l'opera tua di morte
d'animali amici, animali santi:
scannati, segati, trapiantati, eviscerati, decerebrati,
scuoiati, bolliti, arrostiti vivi ed infine,
come il Cristo crocifissi.
Inutile si rivela il genio tuo assassino,
ricercatore del nulla, nemico dell'uomo e della tua imbecillit�.
Col pane del sangue e della morte nutri i figli tuoi?
(saran vampiri! )
lugubre ricompensa dell'arte tua nefanda:
padre, barone e santit�
T'acclamano governi erranti, t'incoraggia all'assassinio e ti benedice il Papa, la chiesa, gli incivili, gli ignoranti.
Mio � il disprezzo e la tua morte
Gli animali martiri, povere creature, guardano
all'amico, al santo buono.
S'affidano a Francesco, ai protezionisti
e a tutti i santi.
Salvatore Messina
Sola
negli occhi il padre
si arrampica festosa
fantastica risorge
bianco il manto
l'accarezza
concerta
istanti melodie
alita la vita
vers'altri spazi
� pura � bella � brezza
dei giusti creatura.
Ci sar�
sar� presente
alta la fronte e il petto
e la coscienza intatta
immacolata
vibrante il corpo
affronter� silente
dalle tenebre
l'amica luce
ma
nel non risorgere su questa
infame terra
scintille...
Come il vivisettore, anche gli animali hanno un'anima.