Figli di una generazione
Uomini della continua lotta
camminano nel fumo e nella nebbia
arrampicati sulle schegge dei muri.
Le canne grigie puntate sui pensieri
e le marce come cordoni ombelicali
per servire il popolo.
Le mani si stringono
le tempie riempiono i polmoni di rabbia
serpeggia la morte nel volo delle bottiglie.
Si diffonde la luce della comune
si divulga con sigarette e mozziconi brulicanti
ogni parola ha la forza di un proiettile.
Nessun suono spara abbastanza per la sordit� del tempo
e questo tempo non risparmia i sogni
non coltiva martiri e seppellisce gli eroi.
La propaganda delle risposte imbavagliate
con i pugni allo stomaco ribelle
e il vomito dell'odio e del dileggio.
Figli di una generazione
canti rubati per niente
e troppi silenzi nelle bare mute.
** riflessione di un estremista degli "anni di piombo"
Ivano Malcotti
Lettera da te Sono stanco
mi scrivi
sono stanco
della notte delle streghe
dello sguardo sempre uguale
sul mio culo da lebbroso
mi scrivi
� difficile sai
terribilmente difficile
prendere la responsabil...
L'orizzonte tra le fusa
di un aquilone
che si sposta nelle onde del vento
sul ciglio di un mondo deserto
gli occhi fissi al barlume di un cielo muto
senza risposte: ad ogni pensiero
ceruleo o nelle li...
10 anni
gli occhi venduti
tra lo squittire della cambusa
e come mozzo il tuo aguzzino
e come mozzo il nostro silenzio "capitale"
Etireno
vapore di (dis)umana vergogna
per i tuoi pirati merca...