Vorrei accarezzarti le mani
e con le mani toccarti capelli,
vestire i tuoi occhi s� belli
di sguardi e sospiri lontani...
Trovarti di notte e abbracciarti,
cercare di te e poi fermarti,
poterti donare il mio viso
e rubarti contenta un sorriso.
Vorrei aspettarti la sera nascosta nell'erba, sudata,
carpirti i segreti che ancora non hai,
scoprire che forse verrai
e aspettare la notte
nell'ansia passata;
capire il perch� non basta a fuggire,
nel prato, tra l'erba e l'aurora,
riposa la piccola debole spora
che ieri voleva morire.
Vorrei rimanere da te,
levarmi gli occhiali
e posarli sul prato,
aprire il tuo guscio incastrato
e farti nutrire di me.
Ma senza parole e in pochi momenti
qualcuno mi chiama lontano
raccolgo a tastoni sul suolo le lenti
e chiudo il mio guscio pian piano.
Tu resti un istante confuso
poi apri la porta che avevi sbarrato
mi spingi nell'atrio,
poi fuori, scocciato,
ma non sembri deluso.
Il nostro pensiero rimane immutato,
sei sempre il mio uomo,
l'amore che ha vinto
ed io... il timore
che spesso hai respinto...
ma mai che hai scordato.
Gabriella Brancaleone
Uomini senza pelle, addormentati dal sole marino,
ricoprono di rena i castelli di sabbia che non ho potuto fare.
Libri incartati, a forma di cibo, si fanno quasi nocivi,
prima di esserti di nutrimento...
Passato un dolore ne inizia un altro.
La strada che da te m'ha separata
� lunga e torta e nessuno l'ha spianata:
Ricordo che � iniziato in una sera:
sul bivio c'era scritto "vai di qua"
ma i fiori e l'aria a primavera
chiamavan...