La sciaradda fumigante del vespro
ha punte di cromorno che soltanto
il lento commovimento del vento
sa pazientemente addipanare.
La nota che l'eco adusta riverbera
� una scheggia smorzata sopra il rame
dell'orizzonte; rameggia un silenzio
nel profondo dell'ora. Stride querula
l'oscura epifania della sera;
si snodano i destini: come t�nfano
attempato disperdono la brace
promessa all'argento striato alcuni
accordi in lontananza; una voce alida
si prova a modularli con arpeggi.
Ma il turbine ondoso con le criniere
d'un diospero sommuove anche il tuo
albagioso parlare. S'incupisce
la stanza trinata mentre lo spettro
della finestra vanisce; una brezza,
dipoi un attonito bisbigliare:
il profilo marezzato si spunta
di frondi magnioliacee, auso antro
d'un poggio anellato in derelizione.
Stagliata contro romite nuvole
di cenere, svaria roggia la voce
arrochita d'una scaglia di luna.
Sebastiano Vanazzi
Corimbi anelanti sommossi dal vento,
rabido contrappuntare ai profili
scarruffati di cime profondate
nella nebbia roca, vocio attonito
che rabbercia il silenzio abbarbagliato
fra i ramigli di novembre...