Sei dunque tu,
Dio del tumore di mia madre,
Dio dei bambini di Brasilia,
Dio degli sguardi di terrore ubriachi,
Dio delle donne di Zabr� riunite in
cooperative?
Tu ritorni indietro nel tempo,
perch� io sono dentro di Te e
fuori di Te,
e Tu sei dentro di me e fuori di me,
tra questi cieli, questi uccelli,
queste pietre, questi ulivi.
Questo tuo suono di pace
conosce i miei silenzi
ed i miei sogni,
ed il fruscio degli alberi � clemente
come una mite aurora.
Vieni, o Dio, con le mani giunte
ed udrai i miei sospiri,
poveri,
di un fanciullo pallido,
e la piazza della chiesa, il sonno
della memoria e l'odore
d'incenso.
Dio degli eterni e dei miei
tanti errori,
quante cose ho schiacciato per non
morire;
poche volte ti ho cercato
ma sempre ti ho voluto,
mentre le bianche mani toccavano
un santino colorato,
memoria e sogno,
fichi ed erba gialla,
cielo stellato e voce di
donna.
Prigioniero di me stesso e
degli altri,
con te mi torner� la fiaba dei
giorni lontani:
non sono pi� solo
su una piazza deserta di sole.
Elio Francescone
Il cielo � nero
su una chitarra
che accompagna il cavaliere della luna
mentre
un giocatore sublime
danza vorticosamente
con una gonna al vento
e i capelli rossi di donna
su una bianca spiaggia.
Uccel...
Qualche volta ti sento,... sono sicuro... sei tu,
il tuo volto col vento arriva fino a me:
quelle volte mi pento della mia gelosia
ma � soltanto un momento... e il vento presto ti fa volare via.
Ma i...