Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t'attende dalla sera
in cui v'entr� lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sost� irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non � pi� lieto:
la bussola va impazzita all'avventura
e il calcolo dei dadi pi� non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s'addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza piet�.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
n� qui respiri nell'oscurit�.
Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende
rara la luce della petroliera!
Il varco � qui? (ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende... ).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.
Eugenio Montale
Milano � un enorme conglomerato di eremiti.
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate a...
La bufera che sgronda sulle foglie
dure della magnolia i lunghi tuoni
marzolini e la grandine,
(i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell'oro
che s'� spento sui mogani, sul tagli...