Nico fischiettava.
Non aveva un motivo particolare per farlo, o per essere felice.
Ma era vivo, era giovane, la giornata era frizzante, i suoi ormoni si diffondevano allegramente in tutto il corpo e, soprattutto, fra qualche minuto Sarah avrebbe attraversato quella strada, con un po' di fortuna l'avrebbe perfino salutato.
E se la fortuna fosse stata eccezionale... gli avrebbe perfino sorriso.
Quel sorriso... gli occhi di Nico divennero sognanti, rimase fermo, incantato, seguendo la sua personale visione di Sarah, con l'abito verde di seta che le accarezzava leggero il corpo, con quei tacchi intriganti che facevano tic-tic quando camminava... e lo facevano direttamente nel cuore di Nico.
Tic-tic.
- A Nico! Emb�? Che deve pass�'r tram p� fatte move? E daje! Nnamo! -
Il proprietario del bar lo scosse sonoramente dal sogno ad occhi aperti, Nico, un po' rosso in viso, riprese a pulire i tavolini macchiati di caff�.
Tic-tic... tic-tic... tic-tic...
Eccola!
Un incedere da regina, gli occhi socchiusi a velare il sole forte, la bocca piena, da baciare subito, la piccola borsa stretta a s�, in un gesto che le sollevava il seno...
Gli mancava il fiato.
Gli occhi incollati alla ragazza, la seguiva con lo sguardo, dall'uscita del portone ...[segue »]
Concetta Antonelli
Quando i figli crescono vanno via di casa: si comincia in due e si ritorna in due.
Anzi, con i tempi che corrono, � gi� tanto che non ci si ritrovi in uno.
Tessere i ricordi
del tempo
i discorsi non fatti
le occasioni perdute
gli abbracci non dati
il perdono negato
l'amore sfiorato
Ne viene fuori
una lunghissima tela.
Com'� bella questa sensazione di vento nei capelli...
Mi sento libera, finalmente, padrona di me, della mia vita, del mio tempo.
Pedalo con forza, con gioia. Una pedalata... e via tutte le illusioni d...