Che pena!
Colonne di nero veleno
sputate da mostruose ciminiere
imbrattano il fulgido azzurro del cielo;
tutto si tinge di grigior di morte,
piovono acide piogge
che contaminano i fertili campi
e le pure sorgenti e le fresche falde.
Dentro cappe funeste volan gli uccelli,
mentre il mare sempre pi� povero
discarica diventa e non profuma.
Quanta violenza alla Natura
che ci ha dato la vita e ci sostiene!
Chi d� diritto a questo insano uomo
di seminar rovina in ci� che suo non �,
in un mondo in cui soltanto
precaria ospitalit� gli � concessa.
Ed i nostri eredi cosa troveranno?
Un retaggio di aggressivo cemento,
di rifiuti, di scorie mortali,
oceani boccheggianti, cieli violati
da corpi spaziali vaganti
come muti inquietanti fantasmi;
non pi� profumi di natural freschezza
ma l'appestato tanfo dei miasmi.
Ignazio Amico
Rotola la vita come un barattolo
preso a calci di notte sulla strada;
messo in moto da un piede distratto
o da qualcuno che ci vuol giocare,
si ferma un po' qua un po' l�,
in attesa di altro impulso,
...
Scendo gi� negli abissi della mente
a ricercar ricordi e sensazioni,
scavo nel pi� profondo del mio cuore
a rievocare affetti e sentimenti,
ma proprio nulla regge il tuo confronto,
tenero amore mio, p...
Mi sono chiesto sempre da bambino
perch� l'oscurit� mette disagio,
le tenebre c'incutono paura,
mozzano il fiato e levano il coraggio.
Il trovarsi dal buio pesto avvolti,
chiss� a cosa l'associa la m...