Brevi erano le tue lettere, precise, tutte muscolo e nervo,
di mano pi� usa al compasso, alla squadra, al gesto del duro comando.
Dicevan le semplici cose con semplici nude parole;
ma due ne portavano in fine, due, sempre le stesse: "Sei mia".
E quando ella giungeva, leggendo, al termine noto,
s'abbandonava all'indietro, vuotata del sangue, morente d'amore.
Ombre violacee intorno alla socchiusa bocca, all'affilato naso
precipitoso palpito delle vene gonfiate alle tempie alla gola
cecit� delle palpebre, tensione delle mascelle nel desiderio
faccia di donna agonizzante in estasi, tu non la vedesti,
nessuno la vide. Era sola.
Ora, ogni notte, la donna che pi� non vorrebbe esser viva
nel vuoto della sua casa che ha odore di cenere spenta
scioglie un pacco di lettere legato con un nastro nero.
E legge; e, giunta al termine ben noto che a ognuna � sigillo,
ancor s'abbandona all'indietro, vuotata del sangue, morente d'amore.
Cos�, dalla tomba, con dura predace potenza di sillabe scritte
tu l'imprigioni, o scomparso, tu la possiedi cos�.
Ada Negri
Nel marzo ebro di sole il grande arbusto
in mezzo al prato si copr� di gialli
fioretti: le novelle accese rame
salenti e ricadenti con superba
veemenza di getto d�nno raggi
e barbagli a mirarle; e tu ...
Venne in cerca di te
nella calda notte, lungo le strade dai fanali azzurri.
Tutte le strade, allora, la notte erano azzurre
come le vie dei cieli,
e il volto amato
non si vedeva: si sentiva in cuore
E...
Amo la libert� d� tuoi romiti
vicoli e delle tue piazze deserte,
rossa Pavia, citt� della mia pace.
Le fontanelle cantano ai crocicchi
con chioccol�o sommesso: alte le torri
sbarran gli sfondi, e, se ...