Ora che la macchina ha oscurato il canto
� sempre pi� difficile poter ridarti
in gloria e onore a quel poeta - ancora? -
che tosto t'ha innalzata a divina e a provvidenza;
umano, mi chiedi, ahim� di ritornare:
la macchina - lo sai - ormai ha gi� covato
e l'ospite incurante, che nutre la nemesi,
ormai ne � assopito, ne pi� che mai dipende.
Ricordo e piango,
ed ora che soltanto � tornata a me quest'arte
spesso mi soffermo attonito a pensare
agli spiccioli di tempo sperperati a farsi male,
ai sorrisi che, se fatti, calmieravano il dolore
(se soltanto avemmo avuto abbastanza sale in testa)
od a tutte quelle volte che il sapore del far male
umiliava la ragione sotto gli occhi d'un orgoglio beffardo.
Preferisco passeggiare col demonio
che trovarmi sul rasoio con me stesso
e cercare di sommare i minuti ch'ho investito
ad estrarre l'innocenza dalla terra pulsante
mentre avvelenavo il sangue e la linfa
con un nettare pungente e amaro.
Potrei chiedermi se mi incontrassi
a che � valso dare fuoco ai tuoi diamanti
o cercar di concimarli con la rabbia,
e in tal caso, stando fermo,
mi potrei sputare in faccia sbeffeggiandomi maligno.
Fuori da un'amara simpatia
altro non resta che sudicia acqua storta,
mentre il fuoco che prima ci scaldava
sembra averci consumato pelle, spirito e desiderio.
Tu non sai quanto mi manchi, amore.
Tu non sai quanto ti amo.
Davide Carpana
Se qualcuno mai scriver� della mia vita
vorrei che ne sortisse che sono stato vero,
sempre un po' in ritardo ma puntuale per l'amore
che tosto m'invasava come demone febbrile.
Potranno forse dire ch...
La sordida Illusione ha bussato alla mia porta
presentando sufficiente crisantemi increduli,
affonda nei miei occhi uno sguardo bagnato,
mascherando un sottile sorriso si avvicina sussurrando:
"I...
Il cifrario elegante che utilizzo
si imbastisce di eironeia ad ogni suo passaggio:
fiabesco si avvicina
con fare non curante,
mi scava dentr'agli occhi con una finta piuma.
Il nocciolo che trova lo p...