Mi desto dal penoso sonno solo
nel cuore della notte.
Tace intorno
la casa come vuota e laggi� brilla
silenzioso coi suoi lumi un porto.
Ma s� freddi e remoti son quei lumi
e s� alto il silenzio nella casa
che mi levo sui gomiti in ascolto.
Improvviso terrore mi sorprende
il fiato e allarga nella notte gli occhi:
separata dal resto della casa
separata dal resto della terra
� la mia vita ed io son solo al mondo.
Poi il ricordo delle trite vie
e dei nomi e dei volti consueti
emerge come spiaggia da marea
e di me sorridendo mi riadagio.
Ma svanita col sonno la paura,
un gelo in fondo all'anima rimane:
io tra gli uomini vado
curioso di lor ma come estraneo;
ed alcuno non ho nelle cui mani
metter le mani
e col quale di me dimenticarmi.
Camillo Sbarbaro
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre,
per te stesso, egualmente t'amerei.
Ch� mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la n...
Magra dagli occhi lustri, dai pomelli
accesi,
la mia anima torbida che cerca
chi le somigli
trova te che sull'uscio aspetti gli uomini.
Tu sei la mia sorella di quest'ora.
Accompagnarti in qualche t...
Io che come un sonnambulo cammino
per le mie trite vie quotidiane,
vedendoti dinanzi a me trasalgo.
Tu mi cammini innanzi lenta come
una regina.
Regolo il mio passo
io subito destato dal mio sonno
su...