Il tachimetro dei lustri
gi� segna sul quadrante
dodici giri da quando inizi�
l'abrasione per rotolamento
sulle ruvide pietre
della strada della vita.
L'accumulo dei transiti,
le accelerazioni e le frenate
tra notti tramonti ed albe
sconquassato hanno lo ch�ssis
che, pur al peggio,
ancor mi scarrozza per il mondo.
Tra brusche sterzate e stridii.
Consumato il battistrada,
il volante quasi paralizzato,
malridotto l'avantreno e perduta
la necessaria convergenza,
faticose manovre da lunga fiata
il cuore irrigidito logorano
e sollecitano senza risparmio!
Quante volte, in avaria
per eccesso di attrito,
la cinghia di trasmissione
di una illusione mi ha parcheggiato
avvilito sul ciglio cupo di una via!
Per polvere di giorni
ridotta la trasparenza
della superficie dei vetri
vana appare l'alta luce dei fari;
solo lo specchietto retrovisore
sempre terso ed efficiente riflette
il cammino serpeggiante dei ricordi!
Trabiccolo, spesso in panne,
tra scarrucolio di pulegge
e scricchiolii, con tremuli assi
traballante ancor mi trascino
rimorchiato da motrici speranze.
Oh l'inclemente usura del tempo
che precoce dissangua la vita!
Un giorno, negatami
la licenza di circolazione,
un atro carro traslocher�
in una non lontana fonderia
un'arrugginita carcassa di ferraglie
per farne materia per altri stampi!
Angelo Michele Cozza
Quanno pe? rispir� nu poco d'ammore
cianciuso t?addumando si me vu� bene
riffe e raffa, s�bbeto me dice:
- Certo ca te voglio bene! -
Tanta vote me pare overo
e pe' nu poco s'accujeta stu core
...
Sono stanco di blaterare
di me, di te che pi� non esisti
di questa vita celeberrima
di vano che in pulviscolo si sfalda
dell'amore che brilla di menzogne
della speranza che tracolla
sul limine al fars...
Poich� si dice
che tutto venga dal mare
e ognuno sempre torna dove � nato,
taglia gli ormeggi
e scosta cuore timoniere!
Sotto voce abbandoniamo
questo attracco di malinconie,
via da questa terra ferma...